Gocce d’Abruzzo: la genziana
di Valerio Di Fonso
E’ sicuramente il liquore più conosciuto d’Abruzzo. Con quel suo giallo paglierino che lo contraddistingue da ogni altro amaro. Un colore ambrato, quasi un nettare divino. Il suo sapore “terroso”, che proviene direttamente da quelle radici nodose avvinghiate nei terreni boscosi. Parliamo, ovviamente, della genziana. Digestivo per eccellenza a fine pasto. Immancabile a tavola.
La genziana: l’etimologia del nome
L’amaro prende il nome dalla radice con cui si produce che, a sua volta, deve il proprio appellativo a Genzio, re dell’Illiria che nel 160 a.C. scoprì la pianta. Ricco di questa pianta è proprio il monte Genzana (2170 metri sul livello del mare, appartenente al gruppo dei monti Marsicani, nel basso Abruzzo, tra i territori dei comuni di Pettorano sul Gizio, Scanno e Introdacqua. La pianta di Genziana è una pianta appartenente alla famiglia delle Genzianacee, che comprende circa 400 specie. Questo rimedio naturale cresce spontaneamente nelle zone temperate e sulle montagne delle zone tropicali, ad eccezione dell’Africa, in terreni acidi e poco umidi e dalla macerazione delle radici con zucchero ed alcool, si ottiene il prezioso distillato.
La genziana e il divieto di raccolta
Facile da reperire nei supermercati, la genziana può essere prodotta anche a casa. Il metodo fai da te, però, è altamente sconsigliato, dato che la raccolta libera è vietata, in quanto la pianta rientra tra le specie protette. Ciò non toglie che le radici essiccate possono essere acquistate in tutta sicurezza in erboristeria.
Gli ingredienti
Ma qual è la ricetta per una genziana perfetta? Anzitutto servono ingredienti di qualità, come il vino bianco (un litro) che caratterizza il distillato. Servono, inoltre, 8 chiodi di garofano, una bottiglia di alcool 95°, mezza stecca di cannella, una buccia di limone biologico, un litro d’acqua e 300 grammi di zucchero. Per quanto riguarda le radici essiccate, basteranno 40 grammi.
La produzione
Le radici andranno messe a macerare all’interno di un contenitore di vetro scuro, assieme alle spezie e alla scorza di limone, immerse nell’alcol. Fondamentale è il luogo in cui verrà lasciato il contenitore: buio, fresco e asciutto. Ogni giorno bisognerà scuotere il liquido per almeno due settimane. Al quindicesimo giorno bisognerà filtrare e aggiungere la parte solida dello zucchero precedentemente sciolto in acqua. A questo punto sarà necessario bollire per 20 minuti e filtrare nuovamente. Aggiungere la soluzione di acqua zuccherata e macerato all’infuso alcolico e mescolare. Versare in una bottiglia e lasciar riposare il liquore per un mese prima di berlo.