Punti Viola in Abruzzo
Di Atena Florio
Quando parliamo di questioni di genere, in particolare l’otto marzo nella Giornata internazionale della donna, ci viene proposto uno specifico tipo di narrazione: il valore delle donne in quanto figlie, mogli e madri, donne da proteggere che “non si toccano nemmeno con un fiore”. Quante volte abbiamo sentito, letto queste parole?
È bene riflettere sul fatto che questa giornata non è una festa, ma una lotta continua, necessaria per ricordare le discriminazioni di cui è stato ed è ancora oggetto il genere femminile. Il cammino verso una piena e reale parità di diritti non è ancora concluso. La rivoluzione del lavoro delle donne degli ultimi decenni, ad esempio, è rimasta completamente sulle spalle delle donne. La società non si è presa niente in carico. E non parliamo dei bonus di cui non abbiamo bisogno.
Questa giornata è stata istituita in memoria di tutte le battaglie e le conquiste sociali delle donne per vedersi riconosciuta l’uguaglianza di genere. Emblematico è il diritto al voto, nel non lontano 1945.
L’uguaglianza, quando si parla di diritti, non va meritata, ma semplicemente riconosciuta.
Il fatto che l’uomo per essere considerato tale in una società non debba essere né figlio, né padre, né marito per godere dei diritti, si chiama privilegio.
Un salto nella storia
In Italia fino a 68 anni fa l’uomo aveva il diritto di educare e correggere i comportamenti della moglie e dei figli, anche con l’uso della violenza.
Fino a 49 anni fa esisteva la patria potestà: l’uomo era considerato il capo famiglia, la responsabilità genitoriale non era condivisa tra i coniugi e la moglie era obbligata a seguire il marito in qualunque nuova residenza.
Fino a 43 anni fa esistevano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore: gli uomini che uccidevano mogli, figlie o sorelle accusate di aver compromesso la loro reputazione potevano avere una riduzione della pena e lo stupratore poteva evitare il carcere se sposava la sua vittima.
Fino a 28 anni fa la violenza sessuale non era considerata un reato contro la persona, ma contro la morale pubblica e il buon costume, atto che danneggiava il pudore della collettività e non la libertà personale.
Fino a 15 anni fa lo stalking non era reato: mancava una tutela legale per chi subiva atti persecutori.
Fino a 11 anni fa non c’era una legge per la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere.
Fino a 5 anni fa non esistevano i reati di diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso dell’altra persona.
Come si affronta questo tema in modo sensibile?
Uomini, che decidete della maternità, della vita matrimoniale, della carriera, dell’immagine e del potere politico delle donne, è arrivato il momento di imparare ad essere uomini in modo diverso da come si è fatto per millenni. Aiutate e ascoltate chi, avendo meno privilegi di voi, chiede un intervento, un supporto.
Vogliamo che scuola, cultura, giurisprudenza, media, giornali smantellino certi schemi proponendo una società libera da condizionamenti svalutanti nei confronti delle donne.
Vogliamo parità di salario,
Vogliamo un’educazione all’affettività, alle differenze e al consenso nelle scuole non in mano a negazionisti che riproducono a loro volta stereotipi di genere,
Vogliamo il libero accesso all’aborto,
Vogliamo una lotta coesa contro la violenza sessuale e domestica,
Vogliamo un linguaggio inclusivo,
Siamo stanche dei compromessi a ribasso.
Non vogliamo mimose, ma rispetto, ogni giorno.
Non vogliamo mimose, ma considerazione.
Non vogliamo mimose, ma una riflessione.
La questione è: tu da quale parte della storia vuoi stare?
Punti viola in Abruzzo
Duecento attività in Italia proteggono le donne quando vengono inseguite in strada, si chiamano punti viola. Ogni locale che partecipa al progetto è indicato in questa mappa
Tra le attività svolte da DonneXStrada, il progetto dei Punti Viola è volto a realizzare una rete di luoghi sicuri in tutta la penisola, nei quali chiunque si senta in pericolo, immediato o continuativo, possa entrare ed essere accolto da personale qualificato e di supporto.
Lista punti viola in Abruzzo:
- Teate Scherma, presso sala d’armi di Via Tirino a Chieti Scalo;
- Negozi Tim, Via Tirino Chieti, San Giovanni Teatino (CH), Via Leonardo Petruzzi Città Sant’Angelo (PE), Località Piano D’Accio, Teramo;
- Risto-bar Profumo di Sole, Via L’Aquila a Pescara;
- Scumm, Via delle Caserme a Pescara;
- CFU – Circolo Universitario, Via dei Peligni a Pescara;
- Centre Estetica Beauty Chic, Via Sabotino, Avezzano (AQ);
- Farmacia San Michele, Via America, Avezzano (AQ).
La speranza è che questa adesione al progetto possa sensibilizzare il territorio alle attività di DonneXStrada e fare da traino per l’adesione di altre realtà anche in Abruzzo.
Se hai un’attività e vuoi aderire al progetto, puoi compilare questo modulo. Sarai formato da un team legale e psicologico.
Anche noi di Casa de Rustell siamo uniti per contrastare la violenza di genere!
Unisciti a noi nell’esplorare l’Abruzzo. Seguici per scoprire insieme la bellezza delle nostre radici e tradizioni.